Edizione 2015

Il Premio Lucio Mastronardi Città di Vigevano viene assegnato ogni anno all’autore di un libro di narrativa selezionato da una giuria tecnica composta da Ermanno Paccagnini (presidente), Laura Lepri, Luigi Mascheroni, Paolo Perazzolo. La giuria tecnica sceglie tre finalisti e il vincitore è designato da una giuria popolare composta da 30 studenti delle scuole medie superiori di Vigevano, 30 lettori indicati dalle biblioteche del Sistema bibliotecario lomellino e dalle librerie cittadine, 10 lettori indicati dall’Università del tempo libero e per la terza età.

 

EDIZIONE 2015

  

MOTIVAZIONI

Raul MontanariIl regno degli amici - Einaudi

È un racconto d’adolescenza, che però non cade nel romanzo di formazione, che Montanari sviluppa tra il 6 agosto e il  2 settembre 1982 (con Epilogo l’1 gennaio 2000): a partire dall'imbattersi d’un gruppo di amici in un casolare sulle rive del Naviglio della Martesana, chiamato Il Regno degli Amici – come recita anche il titolo del romanzo (Einaudi) -, nel quale vivono una spensieratezza amicale, messa però in crisi dalla apparizione della quattordicenne Valli, con cui uno dei ragazzi, Demo stabilisce un rapporto privilegiato. Ciò che significa sotterfugi e piccoli tradimenti, destinati a sfociare in un doppio dramma. Ed è un trentaquattrenne Demo, che per diciotto anni ha convissuto col ricordo di questo Male, tanto da esserne segnato anche come scelte di vita, a ripercorrere la lontana vicenda. Tutto secondo quel personale procedere di Montanari che, attento alla dimensione interiore dei personaggi, porta il racconto da una incantata atmosfera da sogno alla violenza della realtà, attraverso un sicuro e fluido senso del ritmo, e una scrittura che trascorre dall’incanto alla crudezza, con tutti i vari toni intermedi propri di quell'età della vita in cui «il comico si mescola al tragico, il grottesco si insinua dappertutto e non c'è niente di sublime, nemmeno nell’orrore, che non venga contaminato da dettagli ridicoli».

 

Alice Ranucci, Il silenzio nel tuo cuore - Garzanti

Racconto offerto in flashback da chi da una settimana ha «finalmente compiuto diciott'anni», a «due anni» dagli accadimenti narrati; anni trascorsi a elaborare il grado dei suoi rapporti con se stessa e gli amici, per comprendere infine che il tempo "non lo si passa", ma "lo si deve vivere", In silenzio nel tuo cuore narra la storia di Claudia, ragazza di buona famiglia borghese romana, portata dal suo «maledetto, stupido orgoglio» a lancinanti conflitti con una madre apprensiva e assordante nel cercare di farle comprendere i valori veri della vita che vedeva dissipati in una figlia invece tutta tesa a disperdere se stessa nella assoluta necessità di sentirsi non solo parte, ma addirittura protagonista di un gruppo.

Una storia di ribellione, fuga da sé, lutto e dolorosa presa di coscienza; una storia gridata nel silenzio; un grido che va gradualmente lacerandosi per spegnersi e farsi tutto interiore, con catarsi nella forma della confessione per iscritto: per sé; ma pure come mano tesa a quel padre tanto assente, osteggiato e infine compreso nella sua perdurante disperazione per un grave lutto familiare.

Una vicenda che l'io narrante di Claudia stende come cruda e dura spiegazione del «mio dolore, molto»: con scrittura franta, paratattica, fortemente ritmata specie nel come le sensazioni si ripercuotono sul suo corpo; gestita con regia sicura e mano ferma, e depositata in una strutturazione semplice ma efficace, come può ben ricordare proprio il sorprendente finale.

 

Marco Santagata, Come donna innamorata - Guanda Editore

Nel bel romanzo di Marco Santagata, Come donna innamorata (Guanda, 2015), Dante entra in scena fra i fumi e gli odori della cucina di casa. E’ smarrito, confuso, mille pensieri lo inquietano: l’amore incancellabile per Beatrice, il timore di non riuscire a scrivere il grande libro che ha in mente, la paura che le sue ambizioni stiano per naufragare, il dubbio che si stia allentando la preziosa amicizia, “l’incantamento” con Guido Cavalcanti. E’ un Dante intimo quello che ci fa conoscere Santagata, il maggior esperto italiano del grande toscano, già autore di una fortunata biografia a lui dedicata. Un Dante che forse è più che inquieto; è ossessivo, mitomane, paranoico, forse addirittura epilettico. Un Dante sconosciuto, dunque, indagato nella psiche e nelle sue fragilità, non il tetragono che ci ha consegnato la tradizione scolastica. Sullo sfondo di questa prospettiva interiore c’è una Firenze che sta cambiando volto: banchieri e finanzieri sono sempre più forti, a scapito di una nobiltà – a cui il poeta  appartiene – le cui superbe sorti vanno declinando.  Così il lettore cammina insieme a lui in una città del primo Trecento, e ne condivide pene e ansie. La scrittura a noi  contemporanea che Marco Santagata adotta ce la fa sentire ancor più vicino, se mai ce ne fosse bisogno. Insomma, l’anniversario dantesco che quest’anno ricorre – 750 anni dalla nascita – non poteva essere festeggiato meglio.