Edizione 2014

Il Premio Lucio Mastronardi Città di Vigevano viene assegnato ogni anno all’autore di un libro di narrativa selezionato da una giuria tecnica composta da Ermanno Paccagnini (presidente), Laura Lepri, Luigi Mascheroni, Paolo Perazzolo. La giuria tecnica sceglie tre finalisti e il vincitore è designato da una giuria popolare composta da 30 studenti delle scuole medie superiori di Vigevano, 30 lettori indicati dalle biblioteche del Sistema bibliotecario lomellino e dalle librerie cittadine, 10 lettori indicati dall’Università del tempo libero e per la terza età.

 

EDIZIONE 2014

   

MOTIVAZIONI

Camilla BaresaniIl sale rosa dell'Himalaya - Bompiani

 

Silvia Avallone, Marina Bellezza - Rizzoli

Dopo aver conquistato il successo con il romanzo d’esordio, Acciaio, Silvia Avallone cambia scenario e protagonisti per il suo secondo libro, Marina bellezza, che rivela comunque alcune affinità tematiche con il precedente. Da Piombino ci trasferiamo nel Biellese, in un paesaggio desolato e abbandonato, nel quale si muovono due ragazzi, Marina e Andrea. Se la ricerca di un riscatto da situazioni famigliari differenti, ma ugualmente frustranti, accomuna il loro percorso, profondamente diverso è il modo attraverso il quale tentano di rovesciare un destino già segnato. Per Marina, bella e sfacciata, solo il successo e la fama – da raggiungere con ogni mezzo – potranno risarcirla dall’assenza del padre a da una madre fragile e imbarazzante; al contrario,  Andrea coltiva il sogno di ridare vita alla cascina di montagna del nonno, allevando mucche e producendo formaggio. Fatale che i due si attraggano e respingano senza sosta...

Ritratti in maniera vivida e concreta dall’autrice, i due giovani protagonisti identificano altrettanti universi esistenziali e morali,  entrambi presenti nella società. E se nella rincorsa al successo a ogni costo da parte di Marina è facile individuare una tendenza largamente diffusa, anche la ricerca di una dimensione più umana, ancorata alla terra e alle origini incarnata da Andrea rivela un fenomeno forse meno rumoroso, ma crescente.

 

Piersandro Pallavicini, Una commedia italiana - Feltrinelli

Una commedia italiana di Piersandro Pallavicini, chimico per professione e narratore per mestiere, è il racconto, irresistibile, grottesco e insieme iper-realistico, di un pezzo d’Italia, Paese storicamente in bilico tra commedia e tragedia, ma che letterariamente ha sempre prediletto la prima. E il romanzo di Pallavicini, storia umoristica e farsesca che però conosce anche i colori del giallo e del nero,  è una perfetta rappresentazione dell’Italia non solo di oggi, ma anche di ieri, quella degli anni Sessanta e Settanta. Al centro, il motore di ogni commedia che si rispetti, soprattutto all’italiana: la famiglia. E gli intrighi tragicomici della famiglia  Pampaloni (e chissà se è solo un caso che il nome sia lo stesso di un grande critico letterario del nostro recente passato), fra invidie, rivalità, slanci affettivi, amori, storie di soldi, di case, di eredità e di aziende, grazie a una scrittura scintillante e una perfetta conoscenza dei meccanismi narrativi, diventano lo sfondo perfetto davanti al quale mettere in scena, come qualsiasi commedia che sappia toccare anche le corde del dramma, un riuscito racconto della umana solitudine. Ma senza cinismo, e sempre con il sorriso sulla penna.