Antonio Roma Educare alla Bellezza
  • Antonio Roma Educare alla Bellezza
  • 2017-10-13T11:00:00+02:00
  • 2017-10-13T12:00:00+02:00

Antonio Roma Educare alla Bellezza

La Bellezza, senza dubbio, di per sé non determina il cambiamento. Ma viene un giorno in cui il cambiamento ha bisogno della Bellezza, così come ha bisogno del coraggio. Sì, perché cambiare non è semplice e lo è ancor meno scegliere la direzione del cambiamento.

In Bosnia dopo l'assedio del '92, dopo Srebrenica, dopo il macello balcanico e il genocidio, uomini e donne hanno dovuto prendere in mano il proprio presente e il destino e cercato di dare ancora un significato alle loro vite. Guardare oltre l'odio, avere il coraggio di cambiare la propria indole intimorita e sofferente.

Ecco che Oggi è un bel giorno racconta l'incontro di Ante, giovane uomo e scrittore, e di Anaïs, studentessa di pianoforte nella Sarajevo di oggi, vent'anni dopo la guerra. Due umanità ferite che cercano, in un continuo e delicato esercizio, di dare un significato profondo alle loro vite, segnate per sempre da un trauma incancellabile. Nella Sarajevo culla di "una umanità di luci e di ombre, miele e sangue", i due guarderanno negli occhi il passato, s'impegneranno a non subire il presente e a costruire un futuro in cui poter essere vite e non più solo vittime dell'odio. Avranno il coraggio di cambiare e la direzione del cambiamento, in Bosnia e nel mediterraneo, di cui Sarajevo è il cuore e il midollo, è sempre, almeno nelle intenzioni, nella direzione della Bellezza.

Antonio Roma ha 24 anni e abita a Trecate. Laureato in Scienze Sociali per la Globalizzazione, Coesione e Sviluppo Sociale, con una tesi sulla Cooperazione in Bosnia, nell’agosto del 2013 effettua il primo - di una lunga serie - viaggio nei Balcani, all’interno di un’esperienza di volontariato. Ha lavorato come educatore e oggi insegna in una scuola primaria e studia Lettere Antiche all'Università degli Studi di Milano.

A novembre è stato pubblicato il suo primo romanzo Oggi è un bel giorno, che racconta della difficoltà di ricucire, di tessere nuovamente le trame di una relazione umana dopo il trauma della guerra, nella Bosnia - e nello specifico nella Sarajevo - di oggi.