Giorgio NARDONE

Giorgio NARDONE

Giorgio Nardone si laurea presso l’Università degli Studi di Siena, facoltà di Magistero, con tesi in filosofia della scienza, dopodiché, in qualità di assistente alla cattedra del Prof. Mariano Bianca, conduce un progetto di ricerca sull’epistemologia della psicologia clinica e dei vari modelli di Psicoterapia passando al vaglio i criteri epistemologici dei differenti modelli della Psicoterapia. Sin da subito gli apparve chiaro che l’unico tra questi che reggesse a una tale disamina fosse quello della cosiddetta Scuola di Palo Alto, ovvero i lavori prodotti dal gruppo del Mental Research Institute di Palo Alto (California), difatti i ricercatori di tale istituto, capeggiati da Don. D. Jackson, avevano formulato un modello di terapia “interazionale” basato sullo studio degli effetti della comunicazione sul comportamento e sulla salute mentale degli esseri umani, Paul Watzlawick poi, aveva sviluppato una vera e propria teoria della pragmatica della comunicazione e del cambiamento (Watzlawick et al., 1967, Watzlawick et al., 1974) assieme ad un corrispondente modello di intervento terapeutico applicabile a tutta una varietà di disturbi mentali.

Giorgio Nardone ottenne, cosa di cui sarà eternamente grato, una borsa di studio dall’Università di Siena per andare a studiare direttamente il lavoro di tali eminenti studiosi così nei primi anni 80 egli giunse a Palo Alto e insieme allo studio rigoroso del materiale scientifico prodotto dai ricercatori, come resident researcher, fu ammesso ad osservare direttamente anche tutto il lavoro clinico che veniva svolto nel Mental Research Institute (MRI) trovando in questo la esplicitazione di una ben nota affermazione di Gregory Beatson: «Non c’è nulla di più pratico di una buona teoria». Questa sorta di “folgorazione” sulla via di Damasco fece si che egli decidesse di cambiare corso ai suoi studi e alla sua carriera professionale, così, tornato in Italia, nel mentre che portava a termine il progetto di ricerca riuscì ad entrare nella esclusiva Scuola di Specializzazione in Psicologia della facoltà di Medicina dell’Università di Siena divenendo dopo tre anni il più giovane italiano ad aver ottenuto il titolo di Specialista in Psicologia. Parallelamente a ciò e a sue spese era tornato ogni anno, per alcuni mesi, presso il Mental Research Institute di Palo alto per formarsi come terapeuta interazionale-strategico. Portato a termine il percorso formativo egli dette avvio al progetto di ricerca (1985/86) per la messa a punto di un trattamento in tempi brevi dei disturbi fobici e ossessivi sotto la supervisione di Paul Watzlawick e John Weakland, iniziando cosi ad elaborare tecniche innovative per l’intervento su un’ area di patologia poco esplorata dal modello tradizionale del MRI.

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Giorgio Nardone
18 Ottobre, 2015 21.00-22.00
Cavallerizza