Edizione 2018

copertina 2018.jpg

 

Il Premio Lucio Mastronardi Città di Vigevano viene assegnato ogni anno all’autore di un libro di narrativa selezionato da una giuria tecnica composta da Ermanno Paccagnini (presidente), Laura Lepri, Luigi Mascheroni, Paolo Perazzolo. La giuria tecnica sceglie tre finalisti e il vincitore è designato da una giuria popolare composta da 30 studenti delle scuole medie superiori di Vigevano, 30 lettori indicati dalle biblioteche del Sistema bibliotecario lomellino e dalle librerie cittadine, 10 lettori indicati dall’Università del tempo libero e per la terza età.

 

EDIZIONE 2018

Le assaggiatrici - Rossella Postorino - Feltrinelli - VINCITRICE

Di ferro e d'acciaio - Laura Pariani - NNE

Una piccola fedeltà - Luca Saltini - Giunti

 

MOTIVAZIONI

Rossella PostorinoLe assaggiatrici

La storia di Rosa Sauer, giovane moglie trasferitasi da Berlino nella Prussia orientale, che scende a compromessi per sopravvivere nel 1943 potrebbe essere quella di ciascuno di noi di fronte alla difficoltà suprema: affrontare ogni giorno la morte invece della vita, affidandosi al caso. La roulette russa di Rosa è legata alla Storia con la S maiuscola, ma Rosella Postorino ha voluto concentrarne l’essenza su un universo totalmente individuale: Rosa è una delle assaggiatrici del Fuhrer, ma, come le altre protagoniste di questo romanzo, è soprattutto una donna e una persona normale. Colpa e innocenza, ferocia e sopraffazione, relazione e rituale, coraggio e amore, ma anche paura, attaccamento alla vita, meschinità sono alcuni dei temi che Postorino ha coagulato dentro una storia che è prima di tutto umana. La zona grigia di coloro che non sono eroi né vittime, che non sono generali né ribelli è al centro di un racconto che conquista perché assolve il compito più arduo della letteratura: proporsi come universale, darsi come paradigma, rappresentare una parabola, uno stile, una cultura, un’idea rimanendo accessibile e trasversale.

 

Laura Pariani, Di ferro e d'acciaio

Di ferro e d’acciaio di Laura Pariani è il titolo che ha inaugurato la collana “Crocevia” di NN editore, che intende raccontare sette parole chiave del cristianesimo attraverso altrettanti racconti.  L’autrice sceglie di interpretare la parola a lei affidata - Passione - proiettandola in un futuro apocalittico, dove una Città-Stato ha imposto leggi autoritarie, prima fra tutte il divieto di leggere e di coltivare la memoria.

Cadenzato sull’alternanza fra capitoli nei quali accadono i momenti fondamentali della Passione e quelli intitolati a una serie di figure femminili, di invenzione o ispirate a personaggi storici, il romanzo si snoda come il resoconto di un duplice viaggio: quello di Maria N, la sorvegliata 23 217, vestita interamente di nero, che bussa alle porte della città, incurante dei divieti, per avere notizie del figlio Jesus N, un giovane col chiodo fisso dell’impegno ecologico e sociale, portatore di un messaggio di fratellanza universale, arrestato per attività sediziose; e quello dell’operatrice H478, incaricata di seguirla e controllarla attraverso un nano-drone, dapprima infastidita da quella donna, poi via via sempre più messa in crisi e conquistata dal suo ostinato amore materno.

Laura Pariani ha scritto un testo raffinato e visionario, un racconto al tempo stesso distopico e utopico, che mette in scena un percorso salvifico dalla disumanizzazione alla riappropriazione della propria anima, dall’indifferenza al riconoscimento del proprio e altrui essere-persona. Rivisitando in maniera originale e moderna il concetto di Passione della tradizione cristiana, Di ferro e d’acciaio risuona al tempo stesso come denuncia di un’apocalisse che, per certi aspetti, è sempre più vicina, e come indicazione di una possibile via di redenzione, nella quale le donne e le madri svolgono un ruolo decisivo.

 

Luca Saltini, Una piccola fedeltà

E’ con piena convinzione della giuria che Una piccola fedeltà di Luca Saltini è entrato nella terna dei nostri finalisti. Saltini è autore dalla lunga fedeltà alla narrazione più classica; e questo romanzo rende ragione della piena maturità che ha raggiunto dopo tre libri in ognuno dei quali, come in questo, l’impronta del narratore di razza è riconoscibile, oltre che da una scrittura sempre più ferma e corposa, quasi materica, dalla dedizione che l’autore riserva ai suoi personaggi, all’intrecciarsi delle relazioni, ai loro destini, ma soprattutto allo scavo delle loro caratteristiche più intime. Tuttavia, poiché Saltini è narratore contemporaneo, diffida dagli psicologismi per consegnare, invece, ai gesti, perfino alla carne dei suoi protagonisti, l’incedere dell’indagine in profondità. E nulla concede alle mode cinematografiche, quando non siano addirittura televisive, di tanti romanzi che vengono troppo spesso vergati sul modello della sceneggiatura. Il suo narratore, al contrario, è solido al comando della narrazione. I dialoghi sono pochi, essenziali, necessari.

In Una piccola fedeltà un narratore in prima persona parla da un letto d’ospedale da una posizione temporale definibile ex post. Tutto è già successo, dunque. Tutto è passato, finito. Forse. E il lettore scopre lentamente chi sia colui che narra la storia. Dal punto di vista geografico, lo scenario è inconsueto: i personaggi si muovono nella Romania sottoposta alla dittatura di Ceausescu. Un modo in cui le vessazioni non erano solo di carattere politico. Achilina è forte, coraggiosa, una leonessa, una donna dalla forte natura erotica che, tuttavia, deve subire la presenza di Viktor Iancu, un funzionario del regime, venditore del petrolio di Stato, corrotto e ricattatore. Augusto Castiglioni, il narratore, vuole sfruttare tutte le possibilità del petrolio rumeno. Fra i tre si annoda un legame che brucia di passioni, energie, denaro, rischi. Un gioco perverso che ogni giorno potrebbe trasformarsi in un fuoco pericoloso. Che cos’è successo davvero?

Il narratore ancora se lo chiede da quel letto di ospedale lambito da fantasmi che non lo lasciano in pace, anche se il passato sembra essere alle spalle, fino a quando non arriva una scintilla che illumina e fa comprendere. Ci può volere una vita perché quella fiamma si accenda. Nel frattempo il lettore ha conosciuto personaggi memorabili, complessi, inquietanti, perfino laidi. Nel frattempo ha conosciuto la vita così com’è o potrebbe essere. Anche qui e ora.