2017 - Jonathan COE

Jonathan Coe è un grande autore contemporaneo, un narratore a pieno titolo, troppo spesso considerato uno scrittore umorista, o satirico. In realtà la vera forza di Jonathan Coe sta nella capacità di fare satira nella migliore tradizione di lingua inglese, incarnata da Jonathan Swift.

 

Inglese, di Birmingham, classe 1961, studi a Cambridge e a Warwick (dove ha anche insegnato Poesia inglese), residenza (e famiglia) a Londra, tradotto e venduto con successo in Europa e nel mondo, una passione assoluta per la musica (ha suonato in una band e scritto più di una canzone),nei suoi undici romanzi (e *Undici* è il titolo del suo ultimo libro pubblicato, nel 2015 in Inghilterra, nel 2016 da noi), raccolte di racconti, libri per bambini e biografie (tra cui quella, fortunatissima, dello scrittore Bryan Stanley Johnson), Jonathan Coe ha raccontato l’Inghilterra degli ultimi decenni, contraddizioni e problemi sociali inclusi, con un tocco satirico inconfondibile, dove lo humour lascia impercettibilmente spazio allo smarrimento, allo spaesamento, all’inquietudine.

 
I romanzi di Jonathan Coe mettono infatti in scena personaggi originalissimi in situazioni squisitamente letterarie. Avventurose e surreali. Eppure - ed ecco la grandezza dello scrittore - svelando, con il tocco pungente della satira, le contraddizioni e lo spaesamento di una società, come quella inglese (ma che per molti tratti è anche la nostra), costretta a fare i conti con l’avidità di certo capitalismo, le irragionevolezze del potere politico, le ingiustizie di quello economico, le assurdità dei nuovi media, i problemi relazionali e affettivi delle giovani generazioni, il razzismo figlio di ingiustificate paure e il consumismo figlio di un falso benessere… Cioè i problemi del mondo, che diventano i dolori di tutti. Ed è qui, nelle crepe delle connessioni tra la sfera pubblica e quella privata, che Jonathan Coe – uno scrittore che non spiega mai, ma racconta sempre - infila la sua penna. Traendone fuori libri indimenticabili.
 
E se la scrittura è capacità di spiazzare il lettore, allora Coe è davvero un grande scrittore.

 
Coe ha sempre stupito la critica e conquistato i lettori con la sua capacità – impietosa nella sostanza, lieve nella forma - di mostrarci, come in uno specchio, l’assurdo e inquietante mondo in cui viviamo. Lo ha fatto – solo per citare alcuni dei suoi titoli più famosi – nel suo romanzo d’esordio *Donna per caso* (del 1987); ne *La famiglia Winshaw* (del 1994), i cui personaggi si muovono nell’Inghilterra tatcheriana degli anni Ottanta; ne *La casa del sonno* (del 1997), storia dei destini incrociati di un gruppo di studenti universitari, e insieme smascheramento divertito e divertente del mondo accademico inglese; ne *La banda dei brocchi* (del 2001, romanzo di tale successo che ha conosciuto anche un adattamento per la BBC in una miniserie televisiva), ritratto irresistibile e spietato dei “marroni anni Settanta”, come li ha definiti lui stesso; in *Circolo chiuso* (del 2004),  critica sferzante degli anni Duemila e ne *I terribili segreti di Maxwell Sim* (del 2010), incentrato sui paradossi di una società, quella di oggi, sempre più interconnessa tramite i nuovi mezzi di comunicazione ma irrimediabilmente condannata all’isolamento e alla solitudine.